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Pochi autori hanno saputo rappresentare, come Akutagawa, lo spirito e la mentalità del popolo giapponese. Capace di fondere, nei suoi primi racconti, temi tradizionali e inquietudini moderniste, in seguito Akutagawa si è rivolto alla propria vita per trarne il materiale per testi struggenti e drammatici. Da Rashomon e Nel bosco - da cui Kurosawa avrebbe ricavato uno dei suoi film più celebri - fino a Vita di uno stolto e Il registro dei morti, i racconti di Akutagawa dipingono, con uno stile terso e dolente, un universo in cui l'uomo è costantemente minacciato dalla povertà, dalla follia, dall'avidità, dalla morte, ma in cui, improvvise, possono balenare la bellezza e la speranza. Il risultato è un'opera complessa e sfumata la cui superficie smaltata e rilucente cela una sostanza amara, satirica, incredibilmente moderna. Con un saggio introduttivo di Murakami Haruki.